- 0 – 2 mesi: nei primissimi giorni di vita il bambino presenta nistagmo ovvero movimenti incontrollati degli occhi, che svaniscono in genere dopo il terzo giorno. La visione non va oltre i 30 cm, riconosce luce e buio ma non vede i colori. Inoltre, non ha il pieno controllo dei muscoli oculari e l’acutezza visiva è pari 1/20.
- 2 – 4 mesi: inizia a riconoscere i contorni quindi le forme del viso; la messa a fuoco si sposta dai 30 cm a pochi metri e riesce a distinguere i prinicipali colori, come il verde, il rosso e il blu.
- 6 – 10 mesi: i movimenti oculari sono più raffinati includendo la partecipazione della testa e del collo e a 10 mesi inizia ad acquisire la stereopsi, ovvero la capacità di capire il senso della profondità delle immagini, una delle funzioni più complesse del sistema visivo.
- 12 mesi -24 mesi: completa la capacità di convergere volontariamente gli occhi e la stereopsi. A 1 anno la sua acutezza visiva è di 3-4/10, a 2 anni raggiunge circa i 10/10 ed ha un sistema visivo paragonabile a quello di un adulto anche se continua ad evolvere fino ai 6 anni.
- un occhio più convergente (devia verso il naso) rispetto all’altro: questa condizione potrebbe essere un segnale di strabismo convergente, dovuto ad un difetto visivo elevato che colpisce solo uno dei due occhi
- il bimbo strizza gli occhi: avvicinando le palpebre ricerca una messa a fuoco, compromessa in caso di miopia o astigmatismo
- tende ad avvicinare troppo gli oggetti o se tende a stare troppo vicino alla televisone
- tende a ruotare la testa durante l’osservazione da lontano o da vicino
- ammicca frequentemente
- strofina gli occhi eccessivamente
- ha un eccessivo fastidio alla luce
- rifiuta di svolgere attività come colorare, fare puzzle o lavori di motricità fine, associati ad arrossamenti o lacrimazione
- una palpebra è più bassa rispetto all’altra
- tende ad escludere un occhio, chiudendolo
Visione e apprendimento
Esiste una correlazione tra visione e apprendimento scolastico. Una disfunzione del sistema visivo può influire sull’apprendimento ed in particolar modo sulla lettura e scrittura. I bambini che hanno un DSA (disturbo specifico dell’apprendimento), tra cui troviamo la dislessia, hanno spesso un problema visuo-motorio, anche se non tutti i bambini con problema visivo sono dislessici. Un’attenta valutazione della collaborazione tra i due occhi può aiutare i professionisti (oculista, optometrista, ortottista e logopedista) ad identificare la problematica. In Italia le istituzioni non hanno ancora proposto un programma di screening nelle scuole e le iniziative in tal senso sono proposte a livello individuale da alcune associazioni di ottici optometristi o da poche altre figure professionali volontarie. E’ importante quindi sottoporre i bambini a visite oculistiche non solo per identificare gli eventuali difetti visivi ma per metterli nelle condizioni di affrontare al meglio gli impegni scolastici e per far sì che le problematiche visive non influiscano sul suo rendimento. –6,526 visite in totale, 4 visite oggi